Giovani e casa: co-housing e proprietà temporanea

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Giovani e casa: co-housing e proprietà temporanea

Al Consiglio Nazionale del Notariato si è parlato di giovani, di co-housing e di proprietà temporanea. La sharing economy è un modello di vita che non riguarda più solo la mobilità, ma anche l’abitazione. Un modo di vivere che ci porta a ripensare anche al tradizionale concetto di proprietà dell’immobile.

Il Consiglio del Notariato ha messo in luce questioni che riguardano i più giovani. ‘La generazione ‘z’e la casa: connessione, condivisione e diritto” è stato il titolo della discussione a cui hanno preso parte alcune importanti figure: la presidentessa del Consiglio Nazionale Giovani Cristina Pisani, William Maggio, il presidente di Dove Vivo, Alessandra Mascellaro, Consigliere Nazionale del Notariato e molti altri.

Libertà e lontananza

Una ricerca realizzata da Ipsos per la società Dove Vivo ha analizzato giovani di Francia, Spagna e Italia tra i 18 e i 34 anni. Era mirata ad indagare le idee dei giovani riguardo alla questione abitativa nell’immediato futuro. Tramite questo studio, che riguardava una serie di domande sulle idee che i giovani hanno sul loro avvenire, è risultato che i giovani italiani sono quelli che più protendono a fare esperienze lavorative e di studio lontano da casa. Sono coloro che più desiderano l’indipendenza e la libertà. Sette su dieci immaginano di spostarsi in futuro. Sei su dieci vogliono più libertà: il 43% dice di voler viaggiare per studio o lavoro e il 16% non sente il bisogno di un luogo in cui tornare. Anche se il posto fisso rimane un obiettivo da perseguire, molti giovani vogliono andarsene e realizzarsi in altre città rispetto a quelle d’origine.

Forme di domiciliarità solidale e residenzialità

Si è discusso riguardo al tema della “Rigenerazione urbana e housing sociale”, perché è un elemento fondamentale all’interno del Pnrr. Oltre a questo, anche ciò che si è discusso nel disegno di legge che riguarda le nuove forme di domiciliarità solidale e della residenzialità ha una grande importanza. A questo proposito, si è parlato di co-housing, uno moderno stile co-abitativo. Un gruppo di persone investe su un immobile. Successivamente si crea un insediamento abitativo con alloggi privati e con grandi spazi in comune. Gli spazi da condividere possono essere cucina, bagno, ma anche aree relax e camere per gli ospiti. Un modello abitativo del genere ha molti vantaggi, e l’interesse dei giovani per esperienze abitative condivise è cresciuta negli anni.

Proprietà temporanea

Nel 2016 ci fu il primo tentativo istituzionale che riguardò il co-housing. Infatti la legge 112/2016 cd. ‘Dopo di noi’ appoggiava questa forma di co-abitazione. A questo proposito si è parlato di proprietà temporanea. Il riconoscimento dell’istituto di proprietà temporanea porterebbe a coloro che devono sportarsi, da una parte all’altra del Paese, un concreto beneficio. I motivi possono essere di lavoro o di studio, ma l’importante è sapere che resteranno in un’abitazione un tempo definito. Ad esempio, per le giovani coppie che decidono di convivere, per poi in futuro sposarsi e magari trasferirsi. Ovviamente anche il proprietario giova di questo modello. Se non vuole disporre di un immobile per un certo periodo di tempo, in questo modo non lo capitalizza in modo definitivo.

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