Il Corridoio Vasariano riaprirà al pubblico nel 2022

Corridoio vasariano

Il Corridoio Vasariano riaprirà al pubblico nel 2022

Come cambia il Corridoio Vasariano

Il Corridoio Vasariano è il corridoio che congiunge Palazzo della Signoria con Palazzo Pitti. Fu realizzato in soli 5 mesi da Giorgio Vasari nel 1565 per celebrare l’unione di Francesco I de’ Medici con Giovanna d’Austria. Un’opera architettonica conosciuta in tutto il mondo, simbolo del prestigio mediceo e dell’epoca d’oro del Rinascimento fiorentino.

In tanti si domandano quando sarà di nuovo visitabile e come sarà fruibile dopo il lungo restauro di questi anni.

Ce lo spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt in una recente intervista al Forum Ansa.

Il Corridoio Vasariano sarà riaperto al pubblico nell’autunno del prossimo anno e sarà molto diverso e molto più vasariano di com’era fino al 2016. I lavori di ripristino della lunga galleria – spiega – la renderanno anche filologicamente più corretta, con la riapertura anche di molte finestre “72 bellissime vedute su Firenze. Via i quadri, che il museo sta allestendo nelle nuove sale al pianterreno, e largo invece ad epigrafi ed opere antiche: “Se il Vasari avesse avuto un po’ di tempo in più rispetto ai sei mesi nei quali è stato costruito, lo avrebbe sicuramente allestito con epigrafi e statue antiche, come del resto era uso per questi ambienti“.

Il costo d’ingresso e le visite gratuite

Il costo del biglietto intero, anticipa ancora Schmidt, “sarà di 45 euro, che non è nemmeno la metà di quello che chiedevano prima certe agenzie“. Ma ci saranno, assicura, “anche giornate libere, delle visite speciali gratuite per il pubblico”. Anche perché il Vasariano – sottolinea- non è solo un monumento del Rinascimento, le sue mura sono state testimoni di momenti terribili della storia con la seconda guerra mondiale e l’attentato dei Georgofili, nel ’93. Nel nuovo allestimento due tappe ricorderanno questi momenti e anche per anche per questo ci saranno visite gratuite per tutti.

Anche noi attendiamo con ansia questo momento, attraversare la città “in su l’Arno” come facevano i Medici, godere della vista privilegiata sul fiume, osservare dall’alto il via vai sul Ponte Vecchio. E sperare che con questa importante riapertura si chiuda definitivamente il difficile periodo della pandemia.


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