Imu e Tasi 2016 su casa principale e casa in affitto

Imu e Tasi 2016 su casa principale e casa in affitto

Dall’anno in corso Imu e Tasi non si pagheranno più sull’abitazione principale, la cosiddetta “prima casa”, mentre si pagherà sulle case date in affitto e sugli immobili di lusso.

Vediamo insieme cosa intende la legge con abitazione principale e come dobbiamo comportarci, relativamente a queste tasse, con le case in affitto.

L’abitazione principale, detta impropriamente “prima casa” è l’immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare vivono e risiedono anagraficamente. Su quest’immobile il possessore non pagherà l’Imu.

Se i componenti del nucleo familiare risiedono in case diverse nello stesso Comune, solo una avrà l’esenzione; se sono in Comuni diversi, entrambi avranno l’esenzione.

Case in affitto. La casa in affitto non potrà essere considerata “abitazione principale” e, pertanto, dovrà pagare l’imposta sulla casa.

Se la casa è composta da più appartamenti per poter usufruire dell’esenzione dal pagamento Imu e Tasi, la casa deve essere iscritta al catasto come in unica unità immobiliare: di conseguenza, chi occupa due appartamenti, per esentarli entrambi deve fonderli o farli risultare come “unità unite in via di fatto” sotto il profilo catastale.

L’inquilino deve pagare la Tasi? La legge di stabilità 2016 cancella la quota di Tasi che, l’anno scorso, hanno dovuto pagare anche gli inquilini. Dal 2016, l’inquilino non pagherà sempre a condizione che l’unità immobiliare venga destinata ad abitazione principale dall’inquilino e dal suo nucleo familiare.

Continueranno a pagarla gli studenti fuori sede o chi si sposta per lavoro senza spostare però la propria residenza.

Tra le novità del 2016 è previsto il bonus fiscale per il proprietario di casa che sceglie di concedere il proprio immobile in comodato d’uso gratuito a figli e partenti in linea retta.

Si tratta di un bonus fiscale pari al 50% dell’imponibile Imu e Tasi 2016. Attenzione però perché per ottenere il bonus il proprietario non deve possedere un altro immobile ad uso abitativo in Italia e nel 2015 deve aver abitato nella casa che vuole cedere al parente in linea retta entro il primo grado.

Siete sicuri di avere utilizzato le agevolazioni sulla casa previste dalla legge di stabilità 2016? Vorreste concedere in comodato d’uso gratuito il vostro immobile ai figli? Il nostro Studio vi illustrerà gli adempimenti necessari da compiere e ottenere il relativo bonus fiscale.

Chiedeteci un appuntamento o un preventivo.

E’ possibile contattare i nostri uffici anche tramite i nostri numeri di telefono, il servizio di SMS dedicato al numero di cellulare: 320 – 20.41.935 oppure potete contattarci dalla nostra pagina Facebook.

Tags:
,