Eredità digitale

Eredità digitale

Eredità digitale

Con “eredità digitale” ci si riferisce ai dati digitali che una persona lascia dopo la sua morte, solitamente protetti da password, come ad esempio:

  • profili social;
  • online banking;
  • caselle di posta elettronica;
  • spazi di archiviazione su cloud;
  • licenze;
  • chat;
  • file multimediali, etc.

Ormai la gran parte delle persone gestisce online la propria vita sociale, lavorativa e affettiva, e quindi l’era digitale pone nuovi interrogativi e nuove sfide in termini di diritto ereditario. 


Il patrimonio dell’eredità digitale

Il patrimonio digitale di una persona può essere composto da contenuti personali, intimi e affettivi (foto, video, chat private..) e da beni a contenuto patrimoniale. Oltre a conti online anche fotografie di un fotografo professionista, progetti di un architetto, software sviluppati da un programmatore etc..

In caso di scomparsa improvvisa, gli eredi, se non hanno accesso alle password, potrebbero ignorare l’esistenza del patrimonio digitale del defunto. Quindi sarebbero tagliati fuori dalla loro eredità digitale.

Ad una identità fisica si è dunque affiancata una “identità digitale” fatta di foto, video, contatti, conversazioni…  Cosa succederà a tutta questa miriade di dati una volta che l’utente non c’è più? I libri, la musica, i film sul cloud a chi appartengono dopo la morte? E come fare per lasciarli in “eredità digitale” ai propri figli? La questione è complessa e di non facile soluzione. Si muore nella vita reale ma non si muore allo stesso modo in quella virtuale.

Il ruolo del Notariato italiano

Un’ulteriore complicazione è che non esiste alcuno strumento giuridico specifico per il trasferimento mortis causa del patrimonio digitale, né a livello nazionale né europeo. Per questo motivo i notai italiani svolgono un ruolo fondamentale nel cercare soluzioni in questo ambito: si tratta di salvaguardare e disciplinare, tramite l’eredità digitale,  la trasmissione e la successione dell’infinità di dati che, nel corso della vita, vengono immessi in rete avvalendosi degli istituti già vigenti in materia di diritto successorio e adattati alla realtà tecnologica.

La lacuna normativa deriva anche dal fatto che i principali operatori di servizi Internet hanno il loro quartier generale negli Stati Uniti. Perciò le condizioni d’uso, che l’utente accetta, rinviano quasi sempre a leggi locali rendendo velleitario ogni tentativo di imporre normative a livello nazionale.  Il Notariato italiano, che si occupa della questione dal 2007, ha avviato un tavolo di lavoro con Microsoft e Google: lo scopo è sviluppare un protocollo di interazione per risolvere il problema dell’eredità digitale.  La soluzione italiana potrebbe rappresentare un’esperienza pilota da replicare a livello europeo.

L’importanza del testamento digitale

E’ dunque di assoluta importanza rivolgersi al notaio per farsi aiutare in caso di successione del patrimonio digitale. Pensarci per tempo fa sì che la propria eredità sia gestita correttamente, senza sobbarcare i successori di un lungo e spiacevole lavoro. L’attenzione necessaria  a questo aspetto dell’eredità digitale, rende imprescindibile redigere il proprio “testamento digitale”. 

Il vostro notaio di fiducia vi aiuterà, il 1° consulto è gratuito.