Dopo di noi che ne sarà di nostro figlio?

“Dopo di noi”, Amministratore di sostegno gli strumenti per sostenere le fragilità sociali

Dopo di noi che ne sarà di nostro figlio?

E’ l’angosciante domanda che ogni genitore di un figlio con disabilità grave si pone ogni giorno. E “Dopo di Noi” è diventato il termine diffusamente riconosciuto con cui i congiunti di persone disabili indicano il momento successivo alla loro dipartita. Con lo stesso termine si indica anche la legge 112 del 2016, ovvero il DDL “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare”: una legge chiesta a gran voce da famiglie e associazioni e ora diventata realtà.

Scopo della legge “Dopo di noi”

La legge sul Dopo di noi è nata con lo scopo di creare degli strumenti in grado di assicurare un futuro sereno a quelle persone con disabilità che, a un certo punto della loro vita, non potranno più contare su un supporto familiare.

L’obiettivo è favorire la protezione, la cura, l’assistenza, il benessere, l’inclusione, l’autonomia e l’indipendenza delle persone disabili nel caso in cui rimangano soli al mondo.

Gli strumenti messi a disposizione della legge

La legge sul “Dopo di noi” prevede una serie di strumenti:

  • l’istituzione di un apposito fondo pubblico di assistenza rivolto ai disabili gravi privi del sostegno familiare, al fine di evitare il ricovero in istituto ed accompagnarli nell’inserimento sociale. Il fondo ha una dotazione di 56,1 milioni annui a decorrere dal 2018 (aumentato a 58,1 milioni nel 2020) ed è destinato principalmente ad implementare percorsi che riproducano le condizioni abitative della casa familiare del beneficiario.  
  • agevolazioni e sgravi fiscali volti a favorire la realizzazione di un “programma di vita” del disabile grave in materia di:
    • liberalità in denaro o in natura
    • stipula di polizze assicurative
    • costituzione di trust, vincoli di destinazione e fondi speciali

In pratica adesso i genitori hanno la possibilità di attivarsi per tempo per garantire un futuro quanto più sereno possibile al loro caro.

Il ruolo del notaio

La tutela delle persone fragili rappresenta una forte esigenza sociale. Per questo lo Stato mette a disposizione strumenti idonei atti a garantire alle persone disabili un’assistenza morale e materiale rispettosa della loro dignità e determina che il notaio ne garantisca la corretta implementazione. Il ruolo imprescindibile del notaio è infatti far sì che gli atti e le agevolazioni destinate ai disabili abbiano effettivo valore. Pertanto la legge prevede che la costituzione di trust, fondi speciali etc avvengano per atto pubblico notarile, così come l’accesso ad agevolazioni ed esenzioni. Inoltre il notaio è tenuto a vigilare sul rispetto delle condizioni sostanziali come la finalità esclusiva di inclusione sociale, la cura e l’assistenza delle persone con disabilità grave. A queste si affiancano altri “compiti” di pertinenza notarile, quali:

  • identificazione dei soggetti coinvolti e dei rispettivi ruoli
  • individuazione dei bisogni specifici del disabile beneficiario
  • individuazione delle attività assistenziali necessarie
  • obblighi dei soggetti coinvolti
  • modalità di rendicontazione
  • individuazione della destinazione dell’eventuale patrimonio residuo alla morte del beneficiario

 

La guida del notariato

Sul sito del notariato italiano è scaricabile gratuitamente la guida “Dopo di noi. Amministratore di sostegno. Gli strumenti per sostenere le fragilità sociali”.

Il vademecum, realizzato dal Consiglio Nazionale del Notariato e dalle Associazioni di Consumatori, vuole rendere più facilmente accessibili gli strumenti giuridici finalizzati ad alleviare, almeno in parte, situazione sociali complesse e dolorose come quella del destino delle persone disabili.

 

 

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