Come si diventa notaio? Non per eredità!

Come si diventa notaio - il concorso

Come si diventa notaio? Non per eredità!

Quante volte mi sono sentita dire “eh sì, vabbè, sarà diventata notaio perché lo era suo padre” come se la funzione notarile potesse essere trasmessa in eredità.

E’ purtroppo una delle tante (false) convinzioni che circolano a proposito della mia professione: basti pensare che oltre l’80% dei notai italiani non sono figli di notai. E per coloro che decidono di continuare la tradizione di famiglia, vi assicuro che non sono previste agevolazioni di nessun tipo. Ma vediamo in dettaglio come si diventa notaio e quanto questo cammino sia lungo e complesso.

Come si diventa notaio

Per diventare notaio ci sono 3 tappe fondamentali:

  • Laurea in giurisprudenza: il requisito minimo di base è il possesso di una Laurea in Giurisprudenza conseguita in una Università riconosciuta dal MIUR
  • Pratica notarile: dopo la laurea è obbligatorio fare pratica in uno studio notarile per almeno 18 mesi (di cui 6 mesi possono essere effettuati durante l’ultimo anno di laurea). La domanda va presentata al Consiglio Notarile del distretto dove si vuole svolgere il praticantato che deve essere concluso entro 30 mesi dall’iscrizione.
  • Il concorso notarile: il concorso pubblico viene bandito generalmente ogni anno dal Ministero della Giustizia e si tiene a Roma. E’ previsto il limite di età di 50 anni e si può partecipare al concorso per un massimo di cinque volte.

 

La prova d’esame

La prova è estremamente difficile e selettiva e richiede una preparazione giuridica e fiscale di altissimo livello. La percentuale di candidati che la superano è del 5% (1 su 20).

 La prova è composta da:

  • Un esame scritto composto da tre prove:
    • Un atto di ultima volontà (testamento)
    • Un atto tra vivi (diritto civile)
    • Un atto tra vivi (diritto commerciale)
  • Un esame orale al quale possono accedere solo i candidati che abbiano superato lo scritto che verte sui seguenti gruppi di materie:
    • Diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione (con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l’ufficio di notaio)
    • Disposizioni sull’ordinamento del Notariato e degli archivi notarili
    • Disposizioni concernenti le imposte dirette

 

La commissione esaminatrice 

La commissione esaminatrice è composta da:

  • Un magistrato di cassazione con funzioni direttive superiori, che la presiede
  • Un magistrato idoneo alla nomina in cassazione, con funzioni di vice presidente
  • Sette magistrati con qualifica di magistrato di appello
  • Sei professori universitari ordinari o associati che insegnino materie giuridiche
  • Nove notai che abbiano almeno dieci anni di anzianità nella professione

 

La nomina e l’assegnazione della sede

Chi riesce a superare entrambe le prove diventa notaio a tutti gli effetti. Ai vincitori del concorso il Ministero della Giustizia assegna una sede in base alla graduatoria raggiunta e il neo notaio è obbligato ad avviare uno studio entro 3 mesi.

L’assegnazione della sede e la nomina avvengono mediante decreto del Direttore Generale della Giustizia Civile del Ministero e vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.

Il Ministero di Giustizia fornisce al neo notaio il sigillo e lo strumento per apporre la firma digitale con cui verrà iscritto presso il ruolo del Consiglio Notarile di appartenenza.

Le donne notaio, un trend in crescita

Ne abbiamo fatta di strada da quando Elisa Resignani nel 1927 si presentò al concorso e superò la prova, diventando la prima donna notaio in Italia.  Negli anni la presenza delle donne è aumentata notevolmente passando dal 17% nel 1991 al 34% nel 2017. E il trend continua a crescere vertiginosamente visto che ormai ai concorsi il 50% dei partecipanti sono donne. 

Insomma spero di avervi convinto almeno di una cosa: diventare notaio è tutt’altro che semplice e non esistono certo “scorciatoie”.