L’accordo prematrimoniale? Esisteva già 4000 anni fa!

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L’accordo prematrimoniale? Esisteva già 4000 anni fa!

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Il cinema americano ci ha abituato all’idea dell’accordo prematrimoniale: uno strumento con cui i futuri coniugi disciplinano gli obblighi economici da dedicare alla famiglia o i reciproci diritti e doveri in caso di divorzio. Ma i film sono lo specchio di una legislazione diversa dalla nostra, infatti negli Stati Uniti l’accordo prematrimoniale è consentito e largamente utilizzato. E in Italia? E nei tempi antichi?

L’accordo prematrimoniale in Italia 

Il matrimonio in Italia è un negozio giuridico che non può essere regolato dalle parti ma soltanto dalle leggi dello Stato. Ai coniugi non è consentito disciplinare diversamente gli obblighi derivanti dal matrimonio o dalla sua cessazione. Un eventuale accordo prematrimoniale che determini, ad esempio, l’entità dell’assegno di mantenimento in caso di divorzio, è considerato nullo e non può essere portato dal giudice per ottenerne l’adempimento. Non che non si possa stipulare, semplicemente non ha valore legale: in pratica chi non rispetta il patto prematrimoniale non può essere costretto a farlo da un tribunale.

Qualcosa sta cambiando 

Sembra che qualcosa si muova nella direzione di consentire ai coniugi di stabilire in via preventiva le regole di un’eventuale separazione. Il 28 febbraio 2019 il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge con delega al Governo avente per oggetto alcune modifiche al Codice civile in materia di accordi prematrimoniali. Con tale riforma i coniugi potranno stipulare accordi preventivi riguardo alla separazione e al divorzio: i rapporti personali e patrimoniali potranno essere gestiti dalle parti in via consensuale in un momento precedente l’eventuale crisi del rapporto, nel quale è più facile definire serenamente l’assetto degli interessi reciproci. In simili circostanze, la coppia avrà la possibilità di sottoporre a regolamento anche le modalità relative all’indirizzo della vita familiare e all’educazione della prole. Viene previsto un unico vincolo: l’accordo dovrà sempre risultare conforme alle norme imperative, ai diritti fondamentali della persona umana, l’ordine pubblico e il buon costume.

Un accordo prematrimoniale di 4000 anni fa

 

contratto prematrimoniale su tavoletta d'argilla di 4 mila anni fa

E’ buffo pensare che gli accordi prematrimoniali si facevano anche 4000 anni fa! Una tavoletta assira proveniente da un sito archeologico in Turchia, riporta in caratteri cuneiformi una sorta di patto prematrimoniale tra un uomo e una donna. Laqipum e Hatala, si giurano amore eterno condito da una buona dose di senso pratico. Argomenti come divorzio, infertilità e maternità surrogata possono sembrare questioni moderne, ma in realtà sono sempre stati oggetto di discussione. Infatti il contratto assiro prevede che Lagipum possa ricorrere a una madre surrogata per garantire la discendenza. Questo sarebbe stao possibile solo nel caso in cui la coppia non riesca a concepire un figlio entro i due anni dalle nozze.

Nella cultura assira, tradizionalmente monogama, l’infertilità non era considerata una valida giustificazione al divorzio. In questo caso la possibilità di ricorrere a un’altra donna per concepire un figlio era un modo per mantenere saldo il legame matrimoniale. Il testo infatti prosegue stabilendo per entrambi i contraenti un indennizzo da corrispondere al coniuge in caso di divorzio: «Se Laqipum scegliesse di divorziare, dovrà pagarle 5 mine di argento, e se Hatala scegliesse di divorziare, dovrà pagare a lui 5 mine di argento. Testimoni: Masa, Ashurishtikal, Talia, Shupianika». In fondo, erano più avanti di noi.

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