23 Dic Donazione: cos’è e quando può essere revocata
Il contratto della donazione
La donazione è un contratto compiuto per mero spirito di liberalità: infatti è posto in essere per arricchire il patrimonio del donatario. Può essere fatta anche per riconoscenza o in considerazione dei meriti del donatario o per speciale rimunerazione.
Quindi, gli elementi essenziali della donazione sono due:
- lo spirito di liberalità;
- l’arricchimento del donatario.
La legge prevede taluni casi in cui il contratto possa essere revocato dal donante. Vediamo quali sono:
- in caso di gravi reati contro il donante: l’aver ucciso o tentato di uccidere il donante, i suoi figli o i suoi genitori; averlo calunniato averlo gravemente ingiuriato o aver pregiudicato il suo patrimonio;
- per l’arrivo di figli: il codice civile stabilisce infatti che le donazioni fatte da chi non aveva figli o ignorava di averne al tempo della donazione, possono essere revocate;
- per il riconoscimento di un figlio, salvo che si provi che al tempo della donazione il donante aveva notizia dell’esistenza del figlio.
Quando rivolgersi al notaio
Nella donazione assume importanza la forma: infatti, infatti è necessario che sia conclusa per atto pubblico alla presenza di due testimoni. E’ quindi importante che tutte le donazioni, quando non siano di modico valore, devono essere fatte davanti al Notaio. Il consiglio è di avvalersi sempre della cura di un professionista.
Quindi, il doveroso ricorso all’atto pubblico è motivato dall’importanza dell’atto di donazione. Sia per gli effetti sul patrimonio del donante, il quale dovrà essere pienamente consapevole dell’atto che sta facendo, sia per tutte le conseguenze che ne derivano.
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